Tour operator, agenzie, compagnie aeree: un gioco di squadra

Gli osservatori del mercato si erano abituati, in passato, a vedere il mondo del turismo come un settore a compartimenti rigidamente separati: la rivendita al dettaglio (le agenzie), la produzione (i tour operator), i fornitori di materie prime (alberghi, compagnie aeree). L’andamento del segmento dopo le vicende dell’anno (da Parigi a Germanwings), invece, ha dimostrato come il turismo sia strettamente collegato. Un’industria, direbbero alcuni, anche se colpita da una frammentazione delle imprese che vede dominare le pmi rispetto alle grandi realtà.

E se il turismo è un’industria, come tale deve rispondere alle sfide del momento. Ci sono settori che hanno patito anche più dei viaggi le conseguenze della crisi internazionale. Non tutti si sono ripresi, ma almeno qualcuno sta cercando di farlo (a volte anche con risultati).

Qui un richiamo all’unità del settore sarebbe d’obbligo, se non rischiasse di diventare un appello retorico destinato a cadere nel vuoto (come tanti in questo periodo). E l’ultima cosa di cui si ha bisogno, in questo momento, è proprio la retorica.

Eppure, qualche timida avvisaglia in questo senso c’è stata: la vicenda della strategia distributiva di Lufthansa, altro tassello fondamentale del 2015, ha visto compattarsi un fronte insolito di opposizione, che spaziava dalle Olta alle agenzie fino alle low cost e ai gds.

Ma qui si trattava di andare 'contro' qualcosa. Sarebbe interessante anche lavorare 'a favore' della ripresa del turismo.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana