Aerei in ritardoe rimborsi: la sentenza della corte Ue

L'Europa interviene ancora sulla questione dei ritardi nei collegamenti aerei. Questa volta, a intervenire è la Corte Ue, che con una sentenza ha fornito ulteriori chiarimenti.

Se, infatti, i limiti temporali oltre i quali il passeggero ha diritto a chiedere il rimborso alla compagnia sono ormai assodati, restavano ancora da chiarire le modalità di calcolo precise del ritardo.

Ci ha pensato il tribunale dell'Unione che, come riporta un articolo pubblicato dal Corriere della Sera, ha stabilito l'esatto momento in cui scatta l'ora di arrivo. Ovvero, quando si apre il portellone dell'aereo.

Il chiarimento era stato reso necessario da una diatriba riguardante un volo atterrato 2 ore 58 minuti dopo l'orario previsto; ovvero, sul filo del rasoio di quelle 3 ore che fanno scattare il rimborso. La Corte Ue ha stabilito che il momento effettivo dell'arrivo deve essere calcolato in base all'ora cui viene aperto il portellone e non al momento in cui le ruote toccano terra.

Come sottolinea il quotidiano, la questione non è affatto irrilevante, dal momento che, tra l'atterraggio e l'apertura della cabina, intervengono numerosi fattori indipendenti dalla compagnia.

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