Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il turismo è tornato. Dopo un inverno chiuso con risultati confortanti, il 2023 si prepara a essere il primo anno 'senza confini' (o quasi) dallo scoppio della pandemia. A parte qualche destinazione ancora off limits soprattutto per cause geopolitche, la maggior parte del mondo ha aperto i suoi confini. E questa volta le aziende possono tornare a programmare e vendere con un certo anticipo.
Ma non tutte le destinazioni corrono allo stesso modo. A giocare un ruolo fondamentale sono ovviamente i prezzi, un grande scoglio per tutti i clienti che entrano in agenzia ripensando alle tariffe che avevano lasciato nel 2019, prima delle chiusure a raffica. Ma oggi il mercato è profondamente diverso: materie prime ed energia hanno fatto lievitare i costi oltre ogni ragionevole attesa.
A fare da contraltare c'è la voglia di tornare a viaggiare anche nelle destinazioni lontane, dopo diverse stagioni in cui il perimetro di azione si era drasticamente ridotto.
Entrando nello specifico, l'attuale mappa del turismo appare sostanzialmente divisa in due: da un lato mete come Egitto e Oceano Indiano, che stanno facendo registrare numeri molto positivi. Dall'altro Cuba e Sudamerica, che invece mostrano risultati meno vivaci... (continua sulla digital edition)