A cura di Robert Gentile

Editorialista turistico, esperto di retail, community-manager, head-hunter

Intervista doppia a Luca Caraffini, Istante Viaggi, e Dante Colitta, Welcome Travel Group

Luca Caraffini, mantovano nato a Milano, e Dante Colitta, pervicacemente romano, sono legati a doppio filo: non solo perché hanno entrambi fondato un network (Bravo Net nel 2005, il primo; HP Vacanze Network nel 2001, il secondo), ma soprattutto perché nel 2012 li hanno fusi insieme in Geo Travel Network e per dieci anni lo hanno condotto sotto il “cappello” Welcome Travel Network. Oggi Colitta è direttore network della rete di proprietà Alpitour World/Costa Crociere; Caraffini si è (ri)messo in proprio con Istante Viaggi.

In questa intervista doppia rispondono a quattro domande che non sono mai state loro poste.

1. Il primo impatto del turismo nella tua vita.

Caraffini - Era il 1972, avevo tre anni e mezzo e sono andato in Marocco da solo! Beh, non proprio: i miei nonni abitavano a Casablanca e i miei genitori mi hanno mandato a passare le vacanze al mare con loro. Affidato alle hostess della compagnia, in aereo avevo un borsello al collo con tutti i documenti e ricordo di non averlo mollato un solo istante: avevo già capito le cose importanti della vita.

Colitta - Ho sempre sognato di fare l’agente di viaggi: a 16 anni ero già in grado di tracciare gli itinerari su Interrail per me e per i miei amici, con tutti gli incastri dei treni notturni per risparmiare sui pernottamenti in hotel (anzi, quali hotel?! Noi a quei tempi andavamo solo negli ostelli della gioventù...). Era il 1987 e il mio soprannome era “travel”: ti ho detto tutto...

2. Nel settore, ci sono dei colleghi che stimi più di altri, professionalmente?

Caraffini - Ho imparato tanto dai colleghi di Costa Crociere e Alpitour, ma ammetto di nutrire più stima per un imprenditore che per un manager, perché il primo ci mette del suo, magari rischiando anche la casa, mentre il secondo - se le cose vanno male - al massimo perde il posto di lavoro. Il nostro settore è ricco di ottimi manager, ma anche di eccellenti imprenditori, ne cito solo qualcuno: i fratelli Pagliara, che si sono fatti da soli; la famiglia Pompili, che si è guadagnata un nome in un comparto, quello della villaggistica, molto competitivo. E poi altri che hanno puntato, con lungimiranza, sulla tecnologia, come Davide Catania o Frederic Naar.

Colitta - Agli inizi della carriera ho apprezzato e legato tantissimo con Carlo Schiavon e Stefano Pompili, che hanno creduto subito nel progetto che stavo portando avanti allora, HP Vacanze Network. Successivamente ho avuto modo di collaborare e conoscere tanti imprenditori e manager molto preparati del trade leisure, ma se devo fare il nome di un manager allora cito Pier Ezhaya, che per risultati, vision e determinazione credo lascerà un segno durevole, nel nostro settore.

3. Meglio i romani o i milanesi?

Caraffini - Mah, a Roma c’è “er ponentino” e poi hanno il mare a due passi, il sole e i ristoranti di pesce, insomma una qualità della vita migliore della nostra, influenzata dalle nebbie padane e dal cielo color “grigio Curtatone”. Sarà per questo, e per la loro storia, che i romani hanno una migliore capacità relazionale, la battuta sempre pronta, un approccio più rilassato col business. Noi nordici portiamo sempre tutto all’estremo: la corsa all’utile, al numero, alla crescita, all’efficienza. Pure troppo.

Colitta - Mah, io mi trovo bene coi milanesi, e pure coi mantovani (visto che Luca è di lì). Abbiamo caratteristiche diverse, non sempre ci capiamo, sul business vedo approcci talvolta opposti: però - forse proprio per questo - ci completiamo e siamo in grado di apprezzare uno i pregi dell’altro. È per questo che HP Vacanze e Bravo Net sono riusciti a fare tante cose buone insieme.

4. Dopo una vita dedicata al lavoro, la tua maggiore soddisfazione?

Caraffini - Quando ho lanciato Istante Viaggi, nel 2022, ero alle prese con le incertezze della nuova impresa e un agente di viaggi - che mi conosce da sempre - mi ha detto: “Luca, so che non hai tutti i servizi pronti, ma ti conosco e so che a breve arriveranno: sono con te”. Non l’ho deluso.

Colitta - Credo di aver realizzato quello che da giovane avevo sognato e da adulto ho pianificato, con la consapevolezza che senza impegno, sacrificio e accettazione del rischio non ci sarei mai riuscito. Tutto questo dando più importanza all’essere, piuttosto che all’apparire... Cerco sempre la “felicità manageriale” in quello che faccio e se ci riesco i risultati sono spesso garantiti. Oggi mi sento un uomo “libero di scegliere”, per il mio lavoro e per la mia famiglia, e questo credo sia il più grande dono ricevuto dal mestiere che ho scelto da ragazzo.

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