Il commento del direttore
Remo Vangelista
Una chiara impronta low cost, questioni ancora in sospeso sulla continuità territoriale, l’ingresso su entrambe le isole di Aeroitalia come principale novità dell’estate. Ma soprattutto in generale un operativo voli che, per Sicilia e Sardegna, rappresenta una grande opportunità, nonostante rimanga aperta la grande ferita dei costi dei biglietti aerei sui collegamenti domestici.
Le due isole maggiori della Penisola si apprestano ad affrontare un’alta stagione dalle grandi aspettative, sia per quanto riguarda i flussi domestici sia per l’incoming, ormai motore fondamentale dell’industria turistica delle due regioni. E ad alimentare questo mercato sono sempre più indispensabili i collegamenti aerei, siano essi low cost oppure operati dalle major, che stanno offrendo sempre più opportunità sia dai mercati di riferimento, sia da nuovi bacini.
Gli scali sardi
Cagliari, Olbia e Alghero si preparano ad affrontare la più grande estate della storia dei tre scali, con in più un’importante novità: si chiama Nord Sardegna Aeroporti la nuova realtà che riunirà le attuali società di gestione dell’Aeroporto di Olbia Costa Smeralda (Geasar) e dell’Aeroporto di Alghero Fertilia Riviera del Corallo (Sogeaal) in un’unica società di gestione aeroportuale di entrambi gli scali. L’obiettivo è di aumentare significativamente, da qui al 2030, il traffico totale passeggeri passando dai 4,7 milioni del 2022 alla cifra di 7 milioni.
Questo nell’ottica di procedere verso l’auspicata creazione di un unico polo industriale dei tre aeroporti sardi.
Nell’immediato, invece, “dal primo aprile ci saranno oltre 9 milioni di posti dalle varie compagnie aeree e collegamenti da oltre 200 destinazioni nazionali e internazionali” come ha ricordato l’assessore regionale al Turismo Gianni Chessa in una recente conferenza stampa. Nel dettaglio sono previste 233 rotte su 25 Paesi. Nell’operativo una forte componente sarà internazionale, con 144 rotte fuori dai confini nazionali. In questo contesto al primo posto ci sarà la Germania, seguita da Francia e Regno Unito; insieme si divideranno oltre il 50 per cento del mercato.
“La Sardegna diventa ogni anno più appetibile per le compagnie e i collegamenti verso il mondo aumentano. A metà giugno - ha aggiunto l’assessore - avremo ad esempio il Cagliari-Dubai, che si aggiungerà all’Olbia-Dubai e darà un ulteriore impulso a quel turismo che spende e genera economia".
In Sicilia
Per quanto riguarda la Sicilia, Palermo, Catania e Trapani hanno messo a punto uno schedule di tutto rispetto, volto ad avere collegamenti aerei da un numero sempre maggiore di Paesi, europei ma non solo. A partire dal Falcone Borsellino, che avrà 99 destinazioni e 26 Paesi collegati, per un totale di 25 compagnie aeree che opereranno 26 rotte nazionali e 73 internazionali. Una stima di crescita dei passeggeri che, a fine anno, sarà del 7 per cento (7.610.000 contro i 7.102.000 del 2022) rispetto al risultato del 2022.
L’aeroporto di Catania, invece, sarà collegato con 112 destinazioni, delle quali 88 internazionali e 24 nazionali. Tra queste, ben sette sono le novità assolute, una nazionale e 6 internazionali: Belgrado, Edimburgo, Lourdes, Riyadh, Cairo, Luxor e Foggia. Si registra inoltre la tendenza, da parte di alcuni vettori internazionali, ad aumentare le frequenze dei voli su tratte già effettuate negli anni scorsi: è il caso, per esempio di Flydubai che passa da 3 frequenze a settimana a 4 per Dubai e di Wizzair, che inaugura il volo su Milano Linate e aggiunge frequenze su Tel Aviv, Bologna e Praga, oltre alla ripresa dei collegamenti con le isole greche Santorini, Mykonos e Heraklion.
Chiude Trapani, con 26 rotte operate in totale dallo scalo siciliano con la conferma del volo su Pantelleria a bordo di Dat in continuità territoriale, e l’arrivo di due novità domestiche come Napoli (dal 6 maggio) e Forlì (la rotta sarà attiva dal 15 giugno al 21 settembre). Si aggiungono i voli verso l’estero con Bordeaux e Porto pronte a essere collegate a partire, rispettivamente, dal 5 maggio e dal 4 giugno.