La reazione di Aea:“Molto spiacevole l’uscita di Alitalia”

“È davvero molto spiacevole che Alitalia abbia deciso di lasciare l’Aea, dopo aver largamente condiviso i principi fondanti del nostro lavoro”. Così l’associazione europea delle compagnie aeree commenta la scelta di Az di abbandonare la lobby dei big dei cieli del Vecchio Continente, rispondendo a TTG riguardo alla news pubblicata ieri da questa agenzia di stampa.

L’Aea tiene anche a chiarire la propria posizione sulla liberalizzazione del mercato: “Da quanto emerso nei giorni scorsi su vari organi di stampa sembra che stiamo creando un muro protezionistico attorno all’Europa – scrive a TTG il portavoce dell’associazione, Geert Sciot -,  ma nessuna delle campagne avviate da Aea su liberalizzazione, relazione con Paesi terzi o su proprietà o controllo delle società ha mai fatto appello al protezionismo”.

Il fatto stesso che il chairman dell’associazione “sia il ceo di Turkish Airlines, vettore non-Ue, è dimostrazione del fatto che siamo davvero una realtà open mind con una visione liberale sullo sviluppo del settore nel continente”.

Aea “difende gli interessi delle compagnie europee da oltre 60 anni, ampliando i propri ambiti di lavoro sulla base delle evoluzioni del settore - prosegue il portavoce -: e senza i continui sforzi messi in campo da noi in questi anni, la liberalizzazione di mercato cui assistiamo adesso non esisterebbe affatto”.

E riguardo all’uscita dall’associazione di Alitalia, airberlin, British Airways, Iberia e Vueling l’associazione non si nasconde dietro a un dito nell’esprimere il proprio rammarico: “Tutte le posizioni assunte da Aea sono il frutto di un lavoro condiviso da tutti i suoi membri: il principio base dell’associazione è la ‘fair competition’, affinchè le compagnie possano competere equamente a livello europeo ed internazionale - prosegue Sciot -. E tutte le prese di posizione su mercato libero, accordi bilaterali, relazione con i Paesi del Golfo, proprietà e controllo risalenti al luglio 2014 e pubblicate da Aea sono state sottoscritte anche dalle compagnie che ora hanno lasciato l’associazione”.

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