Marco Rigotti, Air Italye la sfida a Lufthansa

Trasporti
- 24/04/2018 11:23

Marco Rigotti, Air Italye la sfida a Lufthansa

Air Italy competitor di Alitalia, ma anche di Lufthansa. Marco Rigotti, presidente di Aqa, la holding che controlla la compagnia aerea nata dal rebranding di Meridiana grazie all’intesa con Qatar Airways, alza l’asticella della competizione. Lo fa dalle colonne di Repubblica, che oggi pubblica una sua intervista sui piani di sviluppo della compagnia.

Malpensa e il guanto di sfida a Lufthansa
Rigotti mette le cose in chiaro, consapevole di essere già in competizione con il big tedesco che sul Nord Italia ha un forte investimento. “La nostra presenza a Malpensa potrebbe disturbare i piani di Lh che porta passeggeri italiani in Germania – dice il top manager -. Noi proponiamo una filosofia diversa: voli internazionali direttamente da Mxp”.

Malpensa e le operazioni di linea sono il punto cruciale su cui Air Italy ha costruito il proprio modello, come riporta anche TTG Magazine in distribuzione e consultabile online nella Digital Edition. E l’hub varesino viene chiaramente definito da Rigotti “una grande oportunità”.

Il pricing tra low cost e full service
Dalle parole del top manager emergono comunque altri dettagli strategici che definiscono ancora meglio il progetto di Air Italy: la strategia di pricing, che “non propone prezzi da low cost, ma nemmeno cari” dice il presidente Aqa, abbinata a un modello di business, improntato a un’offerta full service di alto livello.

E rispetto al ruolo del Qatar nella compagnie azionaria, Rigotti mette in chiaro un altro punto: ovvero la totale autonomia da Doha sul fronte dell’operatività.

“Un partner così solido è un elemento positivo – sottolinea Rigotti -, ci appoggiamo alla loro esperienza ma le scelte le faremo noi”.

E se qualcuno poteva aver pensato che Doha avesse ritagliato per Air Italy un ruolo da puro feeder dovrà ricredersi: Rigotti evidenzia infatti che il feederaggio dei voli verso il Qatar è una strategia esclusa: “Il loro interesse coincide con il nostro, non ci vedono come un ‘braccio’ del network”.