Il commento del direttore
Remo Vangelista
Adesso ci provano i dipendenti insieme a una società britannico. Mentre la parola fine sembrava ormai scritta per Jet Airways, spunta all’improvviso l’estremo tentativo di fare rivivere quella che fino a pochi mesi fa era la seconda compagnia indiana oltre che la prima avventura privata nel trasporto aereo del Paese.
Mancano ancora i dettagli e soprattutto la cifra disponibile per questo test dell’ultima ora: quello che si sa al momento, secondo quanto riportato da Simple Flying, è che il consorzio formato da una parte dei lavoratori sarebbe proto a rilevare il 26 per cento delle quote di quello che resta della compagnia (5 gli aerei rimasti negli hangar), mentre AdiGroup sarebbe pronta a un investimento nel massimo consentito per una società straniera, vale a dire il 49 per cento.
Si apre quindi un nuovo capitolo anche a livello normativo per l’India, già alle prese con il primo caso di richiesta di fallimento, da parte dei creditori, di questa entità (l’ultima stima parlava di oltre 2,5 miliardi di euro di debiti). Resta quindi da stabilire se in questa situazione è ammissibile il tentativo di acquisto dell’azienda o se dovranno essere percorsa strade differenti.