Vettori low cost,l’ultimatum dell’Enac: 2 mesi per mettersi in regola

Il nodo, ancora una volta, è quello degli stipendi. Ma ora l’Enac sembra fare sul serio: se i vettori entro 2 mesi non provvederanno a retribuire e contrattualizzare i dipendenti in Italia secondo le regole vigenti sul territorio tricolore, le conseguenze potrebbero non tardare ad arrivare. Una richiesta che, come intuibile, va a toccare principalmente le low cost.

La notizia arriva da corriere.it, secondo cui l’Ente dell’aviazione civile lo scorso 7 agosto a intimato a tutti i vettori di mettersi in regola con contratti e stipendi. La richiesta, nello specifico, è di fornire l’attestazione riguardante le retribuzioni sia dei propri dipendenti in Italia sia il personale dipendente di terzi utilizzato per lo svolgimento delle proprie attività (pratica, questa, non rara nel mondo low cost).

Le multe previste
Per i vettori che non consegneranno la documentazione richiesta, scatterebbero a questo punto le sanzioni, che arriverebbero alla revoca delle concessioni. Per chi non paga il dovuto, invece, le multe arriverebbero a un ammontare tra i 5mila e i 15mila euro per ogni dipendente non in regola.

La norma, come accennato prima, riguarda anche i dipendenti di soggetti terze impiegati dai vettori sul territorio italiano: questo significa che soggetti che si servono di società di reclutamento per assumere i dipendenti da utilizzare nella Penisola dovranno dimostrare che anche il trattamento economico di questi ultimi sia in regola con i minimi salariali applicati in Italia.

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