Il commento del direttore
Remo Vangelista
La realtà dei fatti sta superando ogni più nera previsione e quello alle porte si prospetta come un lungo e pesante inverno per il trasporto aereo in Italia. Il segnale arrivato da easyJet ieri, con il taglio di 9 aerei su 36 della flotta italiana, esattamente il 25 per cento della capacità, rappresenta lo specchio di quanto sta accadendo, con una domanda ai minimi storici che non consente alle compagnie di potersi più permettere azzardi.
Facendo un passo indietro alla fine dell’estate e all’inizio dell’autunno, era apparso chiaro che la stagione che stava per iniziare sarebbe stata in qualche modo ancora più dura della primavera. Ma restava lo spiraglio delle vacanze natalizie, con le quali le compagnie aeree, così come già avvenuto per l’estate, puntavano a prendere un po’ di fiato.
La guerra del pricing
Per catturare i clienti, soprattutto sul fronte dei collegamenti domestici, gli unici in gradi di funzionare in qualche modo, abbiamo assistito a una guerra di pricing senza precedenti e soprattutto a un botta e risposta tra le low cost che si sono inseguite per aggiungere rotte e lanciare offerte speciali.
easyJet è rimasta un po’ defilata in questa battaglia, in Italia come nel resto d’Europa, anche per via di una situazione interna abbastanza complessa, lasciando campo aperto a Ryanair, Wizz Air e Volotea in primis. Forse aveva visto giusto perché all'orizzonte la risposta del pubblico che tutti speravano non è arrivata. Ecco allora la decisione di prendere una pausa e quindi tagliare in maniera decisa l’offerta, pur con la promessa di rimanere in Italia e di riprendere gli investimenti quando i tempi lo consentiranno.
Le prossime mosse
Cosa faranno ora i competitor? Aspetteranno di sapere dove ci saranno i tagli per posizionarsi sulle rotte scoperte come da prassi soprattutto nel mondo low cost? Oppure quello di easyJet altro non è che l’inizio di una pausa generalizzata da parte di tutti i vettori in attesa di una ripresa mai come oggi attesa e auspicata?
Le risposte non tarderanno ad arrivare, mentre appare ormai chiaro che l’unica soluzione vera potrà essere il vaccino. Con i suoi tempi. Non particolarmente brevi.