Il commento del direttore
Remo Vangelista
La decisione di easyJet di tagliare ben 1.700 voli tra luglio e settembre non sarà priva di conseguenze. Ad attivarsi è stata la politica inglese: alla Camera dei Comuni si è acceso il dibattito sulle conseguense della scelta della low cost e il ministro dell'aviazione Charlotte Vere è stata spinta a chiedere un incontro con i vertici del vettore.
Secondo le stime, come riporta ttgmedia.com, il taglio dovrebbe riguardare circa 200mila passeggeri. Secondo easyJet la scelta è stata causata dalle minacce di scioperi e dalla guerra in Ucraina, che secondo il vettore ha ridotto lo spazio aereo europeo del 20%.
Ora una parte delle istuzioni è preoccupata per gli effetti che la riduzione dei voli potrebbe avere, anche alla luce delle agitazioni e degli scioperi in programma nel settore dei trasporti del Regno Unito.