Il commento del direttore
Remo Vangelista
La stagione dei rincari dei prezzi aerei potrebbe non terminare con gli ultimi, caldissimi giorni d’estate. Anzi, il problema delle tariffe sempre più elevate potrebbe aggravarsi su scala globale con l’aumento progressivo della domanda di carburante da parte di un’industria aeronautica in particolare: quella cinese.
Le due facce della medaglia
E sì, perché la prevista impennata delle richieste di voli internazionali da parte della clientela cinese, se da una parte rappresenta l’elemento chiave per la piena e completa ripresa del mondo del travel, dall’altra ha come diretta conseguenza l’aumento di richiesta di fuel da parte dei vettori e, di conseguenza, potrebbe avere una ripercussione poco piacevole: l’ulteriore impennata dei prezzi.
A spiegarlo è l’analisi di Bloomberg, che stabilisce una correlazione diretta tra incremento della domanda di carburante e pressione sulle tariffe, con costi più elevati per le compagnie che, a loro volta, potrebbero scaricarli, almeno in parte, sui viaggiatori. Considerando, poi, che negli ultimi mesi le forniture di carburante per l’aviazione sono state scarse, con scorte al di sotto delle medie stagionali nei principali hub come Singapore e Amsterdam-Rotterdam-Anversa, un’ulteriore ascesa della domanda di voli provocherebbe uno stress sui fornitori, con conseguente aumento dei costi del fuel.
Situazione in bilico
Per ora, avvisa la Iata, i prezzi del carburante per aerei nel mercato asiatico si sono stabilizzati, ma la situazione potrebbe presto cambiare. Anche se le compagnie aeree potrebbero non trasferire completamente l’intero aumento del costo del fuel ai passeggeri, tendono comunque a rifletterne una parte nei prezzi dei biglietti per poter mantenere la sostenibilità finanziaria. Questo soprattutto nel caso non dispongano di un’efficace scorta di carburante, in grado di mitigare l’effetto immediato dei rincari dei costi e degli improvvisi picchi di prezzo.
Nuove sfide
Sicuramente a determinare le tariffe dei biglietti concorrono più fattori oltre al prezzo del fuel, come ad esempio le strategie di pricing dei concorrenti, la domanda del momento e la sensibilità dei clienti alle variazioni di prezzo. La questione è complicata, ma un dato è certo: i vettori si troveranno presto ad affrontare nuove sfide, in un settore altamente competitivo in cui sarà fondamentale avere la flessibilità giusta per essere in grado di valutare attentamente l’elasticità del mercato, ovvero quanto la domanda potrebbe potenzialmente diminuire in risposta ai rincari dei biglietti. Le mosse delle compagnie legacy dovranno dunque essere estremamente caute, per non allontanare i passeggeri e gettarli nelle braccia delle low cost.