Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il guasto informatico al sistema di gestione dei piani di volo dell’Autorità di controllo del traffico aereo britannico non ha avuto conseguenze solo sui voli da e per il Regno Unito con 790 partenze annullate dal Paese (dato Cirium), ma ha interessato con un ‘effetto farfalla’ anche i voli dei vettori in altre parti dell’Europa, come ad esempio esempio il collegamento tra Kos, in Grecia, e Milano Malpensa. Questo perché gli aerei che avrebbero dovuto effettuarli erano fermi in Inghilterra, Galles, Scozia o Irlanda del Nord.
In pratica, le compagnie puntano sull’utilizzo intensivo dei velivoli, con tempi di fermo molto brevi, di 40-60 minuti, come si legge nell’analisi pubblicata sul Corriere della Sera.
Lo stesso velivolo, soprattutto se di una low cost, copre tratte diverse in Europa partendo la mattina dalla sua base e compiendo l’ultimo viaggio della giornata di nuovo alla sua base.
Il 28 agosto molti aerei basati nell’Europa continentale sono rimasti bloccati negli scali britannici dopo l’inizio dei problemi informatici e questo, unito proprio alle soste brevissime, ha fatto saltare tutta la programmazione per il resto della giornata.
Complice anche il maltempo in diverse parti dell’Europa è stato il caos. Proprio in un giorno di picco per il settore con migliaia di persone di rientro a casa e, nel Regno Unito, un lunedì festivo.
E i disagi per chi viaggia in aereo in Europa continueranno ancora per qualche giorno.