Il commento del direttore
Remo Vangelista
Mentre sono in corso gli accertamenti per chiarire le cause e ricostruire le dinamiche dell’incidente avvenuto questa mattina a Brandizzo, nel Torinese, Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) ha diramato un comunicato con alcuni chiarimenti sulle procedure di manutenzione delle infrastrutture ferroviarie.
La società spiega che “questo genere di interventi di manutenzione, che nello specifico riguardavano il cosiddetto armamento (binari, traverse, massicciata)” possono essere affidati “anche a imprese esterne qualificate e certificate, e si eseguono come previsto in assenza di circolazione dei treni”. Il cantiere può essere attivato, quindi, “soltanto dopo che il responsabile della squadra operativa del cantiere, in questo caso dell’impresa, ha ricevuto il nulla osta formale ad operare, in esito all’interruzione concessa, da parte del personale abilitato di Rfi”.
Per quanto riguarda la velocità del treno investitore, da questa mattina al centro delle cronache sull’accaduto, Rfi precisa che “le condizioni della linea consentivano in quel tratto di raggiungere una velocità massima di 160 km/h. La questione è altra - sottolinea poi il gestore dell’infrastruttura ferroviaria italiana -: i lavori, secondo procedura, sarebbero dovuti iniziare soltanto dopo il passaggio di quel treno”.