L’affondo di Ryanairsul nodo dei prezzi: “Di Palma sbaglia, dovrebbe dimettersi”

Il presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma dovrebbe dimettersi. Questo, in sintesi, il concetto espresso della nota di Ryanair, che ha chiesto oggi al manager di lasciare l’incarico assumendosi la responsabilità di quelle che, a suo dire, sono delle falsità nel rapporto presentato al Governo italiano sul prezzo dei biglietti aerei.

"Ci sono molti errori"
Nello specifico, nella nota il vettore sottolinea come il rapporto presenti numerosi errori, tra cui affermazioni su biglietti aerei da 1.000 euro, su algoritmi relativi a telefoni cellulari, geolocalizzazioni o browser Internet e su regimi di oligopolio nel mercato italiano.

“Ryanair - continua la nota della compagnia aerea - ritiene inaccettabile che il presidente della direzione del trasporto aereo italiano non abbia spiegato con precisione il diritto comunitario (Reg. 1008/2008) al Ministro Urso, che garantisce a tutte le compagnie aeree la libertà di prezzo, non solo in Italia, ma in tutta Europa. Il decreto illegale del Ministro Urso aumenterà le tariffe aeree sulle rotte verso la Sicilia e la Sardegna e ridurrà la capacità”.

"L'Italia deve garantire la libertà di prezzo"
“Il falso rapporto Enac-Di Palma – sottolinea il ceo di Ryanair, Michael O’Leary - è disseminato di errori, ma sorprendentemente non sottolinea l'obbligo legale dell'Italia di garantire la libertà di prezzo sia per i vettori italiani che per quelli dell'Ue che operano nel mercato italiano. Questo rapporto dimostra che il suo presidente non è idoneo a supervisionare le attività dell'Enac”.

"L'oligopolio non esiste"
Ryanair contesta anche le affermazioni di Di Palma sull’esistenza di un oligopolio in Italia. “Non ci sono prove di alcuna collusione dei prezzi tra le compagnie aeree - sottolinea O’Leary -, specialmente quando Ita applica tariffe molto elevate e Ryanair offre solo tariffe basse”.

Se Di Palma era davvero preoccupato per gli oligopoli, aggiunge il ceo del vettore, allora perché l'Italia propone di vendere Ita a Lufthansa, “la compagnia aerea con le tariffe più alta d'Europa? La vendita di Ita a Lufthansa - sostiene O’Leary - ridurrà il numero di concorrenti nel mercato italiano, ma Di Palma e l'Enac non sembrano avere problemi con questa vendita, che ridurrà la concorrenza ed aumenterà ulteriormente le tariffe Ita”.

Nessuna barriera all'ingresso
Gli oligopoli, continua il ceo, esistono solo dove vi è barriera all'ingresso e collusione dei prezzi tra i partecipanti: “Non vi è alcuna barriera all'ingresso sui mercati nazionali verso Sicilia e Sardegna – precisa O’Leary -, e Ryanair si è offerta di aumentare i voli nelle isole non appena il Governo italiano rimuoverà l’addizionale municipale”.

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