Il commento del direttore
Remo Vangelista
Ci pensa il commissario europeo Didier Reynders a far luce sul motivo dei rallentamenti della procedura di ingresso di Lufthansa in Ita Airways. Il punto nodale, fa intendere, è che l’operazione, dopo ben quattro mesi dalla firma degli accordi, non è ancora stata formalmente notificata dalle due società all’Antitrust Ue.
Perché questo blocco? La risposta, spiega Il Giornale, sembra essere nelle condizioni poste dall’Antitrust durante le interlocuzioni informali che precedono la notifica. Pare infatti che a frenare la procedura siano i legali di Lufthansa, cui gli uomini della Concorrenza europea avrebbero esplicitamente detto che l’acquisizione di Ita è subordinata alla rinuncia di alcuni slot relativi alle rotte transatlantiche attualmente in concessione presso gli aeroporti di Francoforte e Monaco. Rotte profittevoli e, dunque, irrinunciabili per molti vertici della compagnia, oltre al fatto che servono a consolidare il brand Lufthansa in Nord America.
Un accordo vantaggioso
Resta un fatto, come prosegue Il Giornale: per Lufthansa l’accordo stretto con la compagnia italiana è troppo vantaggioso per rinunciarvi. Basti pensare che i tedeschi già ora governano gran parte delle scelte strategiche di Ita senza aver versato un solo euro nelle casse del Tesoro, tuttora azionista totalitario di Ita.
I 325 milioni concordati per l’acquisto del 41% verranno infatti trasferiti al cedente solo dopo che Bruxelles avrà dato via libera all’acquisizione. Ciò spiega perché Lufthansa non sembra avere granché fretta di chiudere la partita: più passa il tempo e più i suoi uomini si radicano nei gangli aziendali senza dispendio alcuno, potendo disporre di altri otto mesi (l’accordo va perfezionato entro il giugno 2024, pena la decadenza) per trattare con Bruxelles la loro posizione.