Il commento del direttore
Remo Vangelista
A oltre un anno dall’acquisizione da parte del fondo spagnolo Azora, Bluserena marcia a passi spediti focalizzandosi su rebranding, acquisizione di nuovi asset (si guarda ad esempio all’Emilia Romagna) e riposizionamento del prodotto.
“Abbiamo in portfolio tredici strutture, di cui 12 al mare e una in montagna, per un’offerta di 4mila 200 camere - spiega il ceo Marcello Cicalò -. I numeri del 2022 evidenziano un milione 200mila pernottamenti e 90 milioni di euro di fatturato. Un buon risultato, ma le nostre mire sono più ambiziose”.
Cicalò fa riferimento ai 55 milioni investiti nella ristrutturazione di cinque resort, ma soprattutto alla nuova apertura al target lusso: “Lavoreremo anche su un brand diverso, che risponda alle esigenze di questo tipo di clientela. Al momento, su 4mila 200 camere totali, quelle di lusso sono circa 250, concentrate nelle due strutture 5 stelle che contribuiscono a formare il polo dell’Ethra Resort in Puglia. Nostro obiettivo è di virare anche in direzione del top di gamma”.
Cicalò riconferma poi il core business del gruppo, concentrato sul segmento famiglie e sul turismo leisure. Fra i punti in agenda, anche l’allungamento della stagionalità: “Vorremo prolungare già quest’anno la stagione da 120 a 140 giorni, puntando anche sui mercati stranieri e sugli incentive”.
Intanto, grazie anche all’elevata percentuale di repeater - circa il 40 per cento - l’intento è quello di mantenere il volume di crescita registrato lo scorso anno. “Attualmente abbiamo prenotazioni in aumento del 25 per cento sul 2022”.