Il commento del direttore
Remo Vangelista
Si chiamano Starhotels, Blu Hotels, Parc Hotels Italia, Th Resorts, Bluserena, Aeroviaggi, JSH Hotels Collection, Delphina Hotels, Gruppo Una e Iti Hotels: sono le prime dieci catene alberghiere italiane.
L'investitura arriva da 'Hotels & Chains in Italy', annuale indagine, ormai alla sesta edizione, realizzata da Horwath HTL. Del gruppo, spiega Giorgio Gribaudo, project manager della società, "fanno parte i gruppi che dalla gestione di hotel, escluso il franchising, hanno ricavato il più alto fatturato nel 2017 in Italia". Escluse quindi dal conteggio eventuali strutture all'estero.
Secondo lo studio, il fatturato medio a camera per questo gruppo di hotel, che rappresenta il 30 per cento delle camere disponibili nella Penisola, "è cresciuto del 17 per cento tra il 2013 e il 2017, passando da 23,300 euro a 27,400 euro". Entro il 2020, si stima, "prevediamo che questo cluster raggiunga un fatturato un miliardo di euro".
I competitor esteri
Per inquadrare meglio la situazione dell'hotellerie in Italia, occorre tenere presente che sei dei primi dieci gruppi alberghieri nella Penisola sono stranieri. E che i primi cinque vantano oltre il doppio delle dei primi cinque gruppi italiani. "Non è un elemento negativo ma un'opportunità - sottolinea il manager -, perché se un gruppo da lontano è riuscito a svilupparsi così significa che c'è molto spazio per la crescita". O. D.