Confindustria Alberghi: “Verso la fine della crisi Covid, ma preoccupano i costi”

“Il 2022 lo ricorderemo certamente come l’anno della ripartenza, ma è al 2023 che affidiamo le attese per una vera e propria uscita dalla crisi che metta in sicurezza le imprese”, così Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi, al termine della riunione del consiglio direttivo, che si è svolto oggi a Roma e che ha dedicato ampio spazio all’analisi del settore al termine di un anno caratterizzato dalla ripartenza post Covid, ma anche dall’aumento esponenziale dei costi con cui le aziende del settore si devono confrontare.

Secondo l'associazione, la ripresa dei viaggiatori è evidente. L’Italia, in particolare, ha avuto anche maggior successo rispetto ad altri paesi europei, ma sul fronte delle imprese l’aumento esponenziale dei costi, in primis quelli energetici, e poi anche l’inflazione a due cifre e ora l’aumento dei tassi che sta facendo schizzare in alto i costi dei mutui, rallenta il recupero delle imprese alberghiere rendendo più lungo e difficoltoso il percorso di recupero delle aziende.

Nel riconoscere il lavoro finora svolto dal Governo, l'associazione ha tracciato il quadro generale e ribadito le principali priorità per il settore, tra cui gli aiuti che il Pnrr prevede per il comparto. Associazione Italiana Confindustria Alberghi ha sottolineato l’urgenza di procedere ad una rimodulazione delle risorse che tenga conto delle esigenze dell'alberghiero.

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