Il commento del direttore
Remo Vangelista
Un sequestro record da 779,4 milioni di euro è quello effettuato dalla Guardia di Finanza nei confronti di Airbnb, alla chiusura dell’inchiesta della Procura di Milano sulla presunta evasione fiscale della società legata al mancato pagamento della ‘cedolare secca’ sugli affitti brevi.
I fondi sono stati sequestrati alla holding Airbnb Ireland Unlimited Company,che ha sede a Dublino e che tra il 2017 e il 2021 ha incassato oltre3,7 miliardi di euro di affitti brevi dagli ospiti delle strutture ricettive in Italia. Dopo aver incameratole provvigioni, Airbnb ha inviato gli affitti ai proprietari degli immobili ma, secondo l’accusa, non ha versato al Fisco italiano la cedolare secca del 21%, non svolgendo così il suo ruolo di sostituto d’imposta.
L’obbligo del prelievo alla fonte sulle somme versate dagli affittuari ai proprietari degli appartamenti è stato confermato dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea, con la sentenza emessa il 22 dicembre 2022, e dal Consiglio di Stato che, con la sentenza del 24 ottobre 2023, lo ha confermato. Il reato sarebbe stato commesso dal 30gennaio 2019 al 30 gennaio 2023.
Negli ultimi dieci anni il Fisco italiano ha incassato quasi tre miliardi di euro dalle grandi multinazionali straniere del web. Nonostante il sequestro preventivo della maxisomma, i contatti tra il Fisco italiano e Airbnb stanno andando avanti.