Il commento del direttore
Remo Vangelista
Sebbene gli imprenditori del ricettivo siano soddisfatti per il buon andamento dovuto soprattutto agli ospiti stranieri, il settore alberghiero “ha rallentato gli investimenti”. Il monito è arrivato dalla presidente di Confindustria Alberghi, Maria Carmela Colaiacovo (nella foto), in occasione dell’assemblea dell’associazione a Villa Lubin. Un appuntamento a cui hanno partecipato anche il ministro del Turismo Daniela Santanché e il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
“Le nostre aziende - ha spiegato Colaiacovo - stanno facendo dei buoni numeri, ma tra gennaio e settembre abbiamo avuto un rallentamento degli investimenti, fermi a 960 milioni contro 1,17 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Non possiamo permettercelo, la competizione è fortissima e richiede investimenti continui per attrarre flussi di nuovi turisti che ogni anno si muovono alla ricerca di esperienze e nuovi stimoli”.
I nodi da sciogliere
Colaiacovo ha poi sottolineato come l’apporto del turismo domestico non basti a sostenere il comparto: “Di turismo domestico l’Italia non può vivere: la crescita del settore è possibile solo con la componente di mercato internazionale, che nel 2023 stimiamo superi i livelli pre-Covid”.
La presidente ha poi toccato il nodo della mancanza di personale, che, nonostante i passi avanti, rischia nei prossimi anni di diventare ancora “più complesso”: “È molto importante la misura della decontribuzione del costo del lavoro nelle fasce orarie più critiche, recentemente rinnovata in legge di Bilancio fino al primo semestre del 2024, ma che - ha aggiunto - speriamo possa diventare strutturale”. Va nella direzione giusta, anche “la previsione del decreto Cutro di flussi aggiuntivi extra quota per l’ingresso in Italia di lavoratori stranieri”.