Il commento del direttore
Remo Vangelista
"Sono inferocito, siamo oltre la presa in giro... È il sesto rinvio e non riesco più a pensare alla buona fede". Lo afferma Marco Michielli, presidente di Confturismo e di Federalberghi Veneto, commentando il nuovo stop alle piste da sci.
"È chiaro che non c'è dolo, ma evidentemente non si rendono conto che ci sono imprenditori che hanno fatto pulizie, riscaldato la struttura, acquistato materie prime, tutto per nulla, per sei volte... E per sei volte hanno preso le prenotazioni e hanno dovuto chiamare i clienti per disdire. È una situazione kafkiana che danneggia imprese e i lavoratori", continua Michielli parlando all’Agenzia Dire.
"Questa cosa non possono dire che l'hanno scoperta ieri mattina, a Roma la sapevano da almeno una settimana, che sarebbe bastata ad evitare di attivare il riscaldamento delle strutture con una spesa di migliaia di euro. Ormai la stagione é andata", sostiene Michielli.
Secondo il presidente, infatti, il mese di marzo non sempre riserva alla montagna bianca l’innevamento e le temperature necessarie.
"Marzo per la montagna è una variabile, dipende dal meteo. Non vale il settembre per le spiagge, è più come un ottobre. E la montagna finora era l'unico settore del turismo che poteva cavarsela, mentre così scala la triste classifica delle più disgraziate e va a raggiungere le città d'arte".
I cali di fatturato raggiungeranno il 90%, e se le imprese riusciranno a non chiudere definitivamente è solo percheé "fortunatamente nostre aziende sono piccole, a conduzione familiare... Ma abbiamo rotto il porcellino dei bambini per andare avanti".