Il commento del direttore
Remo Vangelista
Una ricerca che sta assumendo toni disperati. Le strutture ricettive della Sardegna non riescono a trovare personale da assumere per la stagione estiva. I contratti offerti sono regolari, ma a mancare è proprio la manodopera, affermano gli hotel.
Sotto accusa, riporta unionesarda.it ci sarebbe ancora il reddito di cittadinanza. O meglio, il meccanismo con cui viene erogato. Secondo gli albergatori, infatti, chi riceve il sussidio teme di perderlo se dovesse accettare un contratto per i tre mesi di alta stagione. E questo è legato al fatto che attualmente il reddito di cittadinanza non è ‘congelabile’ in caso di contratto a tempo determinato. Un sistema che, affermano gli albergatori, costituisce un deterrente all’accettazione di lavori stagionali.