Il commento del direttore
Remo Vangelista
Sono 702mila 500 i passeggeri in arrivo per agosto negli aeroporti italiani, +1,1% rispetto ai 694 mila e 800 dell’agosto 2022. E sono, per la maggior parte, stranieri.
Lo dice Enit, che ha diffuso i dati relativi al Ferragosto nelle località italiane, sottolineando come ai varchi aeroportuali, il 17,3% per cento degli arrivi sia appannaggio degli statunitensi, che si confermano uno dei primi mercati della ripartenza italiana. A seguire i turisti spagnoli, poi i francesi e canadesi.
Per il 37% si tratta di coppie in vacanza che arrivano da 5 aeroporti principali: New York JFK, Toronto, Madrid Barajas, Seoul Incheon e Buenos Aires.
“Emerge dallo studio Enit, condotto a giugno su 10 mercati stranieri con 5.000 intervistati, una più capillare distribuzione dei turisti internazionali che visitano l’Italia durante tutto l’anno – dice Ivana Jelinic, presidente e ceo Enit -. Le vacanze in Italia vengono programmate con largo anticipo rispetto il viaggio, prevalentemente tra i 2 e i 6 mesi prima della partenza, periodo indicato dal 29,3% degli intervistati. Solo l’11,1% ha prenotato la settimana prima di partire. E così, anche per l’estate in corso sempre più stranieri si mostrano intenzionati a soggiornare nelle località italiane. Tra i più attratti ci sono statunitensi, polacchi e spagnoli”.
Quando viaggiano, dove e perché
L’estate si conferma il periodo più gettonato: il 66,7% dei rispondenti ha visitato l’Italia durante la bella stagione, il 30,2% in autunno, il 13,0% in inverno e il 29,8% in primavera.
Le località balneari e le città d’arte sono le destinazioni più apprezzate, e hanno ospitato rispettivamente il 36,6% e il 31,2% degli stranieri intervistati. Ma anche i laghi destano un certo interesse (l’11,3% del campione). A seguire, la montagna (6,9%) e i borghi (6,2%).
La meta del soggiorno viene scelta principalmente per apprezzare le bellezze naturali del luogo (41,5%), per vedere un posto nuovo (34,3%) e per ammirare il patrimonio artistico (30,5%).
Lo stile italiano è tra gli aspetti che più rimane impresso nei ricordi degli intervistati, con un valore pari al 44,5%. A seguire le bellezze naturalistiche (38,8%), il patrimonio culturale (33,4%), i prodotti enogastronomici (32,2%) e le tradizioni (30,4%).