Turismo enogastronomico, le 10 tendenze del 2025

“Il 2025 sarà l’anno in cui tradizione e tecnologia dialogheranno per creare esperienze sempre più immersive e sostenibili. Gli operatori non dovranno solo adattarsi, ma diventare protagonisti di un cambiamento che sta trasformando il modo in cui viviamo e raccontiamo il territorio”.

È questa la previsione per il 2025 di Roberta Garibaldi nel suo Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano.

Secondo Garibaldi, sono 10 le tendenze in atto che si svilupperanno nel corso dell’anno.

Innanzi tutto, l’enogastronomia viene considerata un’esperienza che arricchisce ogni tipo di viaggio: per i turisti europei, il cibo è ormai stabilmente fra le esperienze più desiderate insieme a natura e cultura. Nel breve periodo (ottobre 2024 – marzo 2025), queste proposte pesano rispettivamente per il 15,3%, 16,6% e 14,7% nelle intenzioni dei cittadini europei.

Seconda tendenza, la crescita delle mete minori e delle destinazioni rurali: per l’8,8% dei partecipanti al sondaggio, il patrimonio enogastronomico è uno dei driver di scelta di queste destinazioni

Terzo trend, la trasformazione dell’enoturismo. A degustazioni e visite – che rimangono le proposte più popolari – si affiancano attività che associano la scoperta del vino con l’opportunità di vivere i luoghi in modo coinvolgente, con un alto gradimento anche per tour, itinerari ed eventi tematici.

E ancora, l’iperpersonalizzazione, ossia la ricerca di esperienze multifunzionali che uniscano diversi stimoli. Questa evoluzione rende indispensabile un ripensamento delle strategie di segmentazione, spostandosi da criteri anagrafici tradizionali verso cluster comportamentali basati su esigenze, desideri e abitudini.

Quinto trend, la voglia di vivere gli eventi del territorio come ricerca di esperienze autentiche e irripetibili. Il turismo enogastronomico può integrare e reinterpretare questo approccio, offrendo esperienze uniche che abbinano la scoperta della natura con la valorizzazione del cibo locale. Dalla ricerca del tartufo alla fioritura dei ciliegi, dalla raccolta delle olive alla vendemmia, gli eventi stagionali motivano il viaggio, cosi come festival e sagre.

Sesta tendenza, la scelta di una destinazione che si appoggia ai social e alle serie Tv, affiancata dalla settima tendenza, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per costruire il viaggio. Questo permette alle piattaforme turistiche di suggerire itinerari enogastronomici su misura, adattando le proposte ai gusti personali, alle restrizioni dietetiche e ai budget.

Ottavo trend, già ben visibile, la crescita esponenziale del valore del food & beverage nell’ospitalità alberghiera. Questa crescente attenzione per il mondo del food & beverage sta trasformando i ristoranti ospitati negli alberghi in veri e propri ambasciatori del territorio, con una crescente attenzione verso l’utilizzo di ingredienti locali e approcci eco-friendly, ma anche nel connubio tra cibo e benessere con la nascita dei longevity restaurant.


Nona tendenza, la voglia di vivere i paesaggi rurali. Il 59,3% dei turisti coinvolti nell’indagine ha indicato il “godimento del paesaggi rurali” come una primaria motivazione dei viaggi realizzati negli ultimi 3 anni, e il 55,3% ha indicato il paesaggio come un forte elemento di interesse nella realizzazione di viaggi futuri.

Infine, l’emergere della Gastrodiplomacy, ossia l’idea che il cibo sia un linguaggio universale, , capace di superare le barriere linguistiche, culturali e politiche.

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