A cura di Robert Gentile

Editorialista turistico, esperto di retail, community-manager, head-hunter

A cosa serve e a cosa NON serve la GenAI intelligenza artificiale generativa

E basta con questa intelligenza artificiale sbattuta dappertutto! L’ultimo deep fake è il bacio appassionato tra Elon Musk e la premier Giorgia Meloni, che impazza su tutti i social: in effetti, si rimane allibiti dal potenziale dei software basati sulla GenAI. Allora facciamo un bell’esercizio, proprio a due anni (era il novembre 2022) dall’esplosione di ChatGPT di Open AI. Grazie all’expertise di Roberto Di Leo, founder & CEO di eMinds, rispondiamo a quattro domande fondamentali:

1. Cos’è GenAI intelligenza artificiale generativa - Una sottoclasse dell’AI che utilizza modelli di apprendimento automatico per generare nuovi contenuti (testi, immagini, musica, audio, video ecc.); i modelli GenAI funzionano analizzando vasti insiemi di dati e apprendendo le strutture e i pattern presenti in essi, per poi generare nuovi dati che rispettano queste regole (definizione rilasciata dalla Harward University di Cambridge, MA).

2. Cosa può fare la GenAI applicata in azienda - Rendere più efficienti i processi e automatizzare i compiti ripetitivi; arricchire e migliorare la capacità di comunicazione con i clienti; generare nuovi contenuti, in tutte le forme (testuale e multimediale) e molte altre cose (alcune ancora tenute segrete).

3. Quali sono i limiti della AI (e quindi della GenAI) - Ne citiamo cinque tra tanti:

1. non è e non sarà mai perfetta: commette errori e imprecisioni

2. non possiede intuizione, saggezza o capacità di giudizio che derivano dall’esperienza umana

3. non è autonoma: la supervisione umana è indispensabile, il pericolo di errori e imprecisioni – con conseguenze devastanti – è troppo alto e non risolvibile

4. non è in grado di comprendere o rispondere a tutte le domande: le sue capacità sono limitate al patrimonio di dati su cui è stata addestrata

5. non è una sostituta dell'intelligenza umana: è uno strumento che può essere utilizzato per arricchire/integrare la conoscenze e l'intelligenza, ma non sostituirla.

4. Le applicazioni più utili e comuni di GenAI:

1. ChatGPT - è lo strafamoso tool GenAI specializzato nella conversazione con un utente umano: ha mostrato notevoli capacità nel generare testi simili (ora anche audio) a quello usato dalle persone, tanto da superare il test di Turing

2. Midjourney - è un tool di GenAI che crea immagini da descrizioni testuali, è noto per essere il software utilizzato per generare l’immagine che mostrava Papa Francesco indossare una giacca Balenciaga

3. Synthesia - specializzato nella creazione di video con avatar digitali, basati su descrizioni testuali text2video: genera contenuti video che replicano discorsi umani, con avatar personalizzati che parlano e si muovono in maniera sempre più conforme all’originale

4. Lara by translated - oggi l’applicazione più evoluta nella traduzione da/in italiano: l’unica nostrana tra le applicazioni citate, addestrata su un database di 25 milioni di traduzioni realizzate da traduttori professionisti, punta a superare in qualità e accuratezza rivali globali come Google Translate, DeepL, GPT-4o.

Chiudiamo con un esempio pratico di applicazione della GenAI in un tour operator, grazie a Sara Prontera, direttore marketing di Nicolaus Valtur: “Stiamo lavorando sulla marketing automation con l'applicazione di AI per la profilazione della nostra clientela: grazie a una banca dati davvero imponente, che si avvale di uno “storico” di oltre 60.000 domande provenienti dalle agenzie e dai nostri ospiti ed evase in questi ultimi anni, alle quali abbiamo sommato decine di complain ricevuti e risolti e svariati cataloghi di viaggi stampati e diffusi on line. A breve saremo in grado di personalizzare la nostra offerta come mai è stato prima”.

Conclusione: la GenAI impatterà profondamente sul nostro settore, ma come (e quando) è ancora tutto da capire.

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