Il commento del direttore
Remo Vangelista
Ripartono le assunzioni nel turismo in vista della stagione estiva. Dal ricettivo al balneare, il vento sembra cambiare, dopo due anni di forte carenza di forza lavoro. Le aziende stanno riaprendo la caccia a nuove risorse per rimpolpare gli organici e per la prima volta confidano in un ritorno ai livelli di impiego del 2019.
A far ben sperare la stretta al Reddito di cittadinanza, che - scrive Il Messaggero - potrebbe portare a un ritorno sul campo di 100mila stagionali.
“Se non accadono elementi nuovi, una impennata Covid, un decollo senza controllo dell’energia e una deflagrazione più estesa del conflitto ucraino pensiamo che l’occupazione nel settore alberghiero tornerà ai livelli pre-pandemia quest’anno: vale a dire 350mila occupati”, dichiara al quotidiano, il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara, precisando che questo vorrebbe dire “una crescita di 35 mila posti per un aumento del 10 per cento”.
Spiagge
Anche nelle spiagge si attende un incremento dell’impiego. Secondo le previsioni della Federazione nazionale balneari, nel periodo compreso tra le feste di Pasqua e ottobre il comparto recluterà 50mila figure in più rispetto alla stagione 2022, per un incremento del 22%.
Particolarmente richiesti bagnini e addetti alla manutenzione delle spiagge.
Anche nell’ambito della ristorazione le prospettive sono di una decisa impennata delle assunzioni, in particolare di cuochi e camarieri.