La fase sperimentale del nuovo sistema di monitoraggio degli affitti brevi tramite il Cin, il Codice identificativo nazionale, è partita. La piattaforma per ora è attiva solo in Puglia, ma via via sarà estesa anche ad altri territori.
Come previsto dall’articolo 13 ter del DL numero 145 del 2023, chi propone e concede in locazione breve o per finalità turistiche interi appartamenti o anche solo delle stanze è tenuto a esporre il codice identificativo nazionale, che dev’essere indicato anche negli eventuali annunci dedicati agli affitti brevi o turistici. La novità, spiega Informazione Fiscale, serve per censire e monitorare unità immobiliari ad uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche, unità immobiliari ad uso abitativo destinate alle locazioni brevi, strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere.
Istanza al ministero
Per la richiesta del CIN occorre presentare un’istanza al Ministero del Turismo, che gestisce anche la relativa banca dati. Accedendo tramite l’Identità digitale Spid o la carta d’identità elettronica alla piattaforma Bdsr sarà possibile visualizzare i dati relativi alle strutture collegate al proprio codice fiscale, integrare le informazioni mancanti, segnalare eventuali modifiche e ottenere il Cin.
Una volta effettuato l’accesso, si può seguire la procedura guidata per ottenere il Codice, all’utente comparirà una schermata già precompilata con alcuni dati inseriti dalla Regione o Provincia Autonoma che non possono essere modificati. Una volta completata correttamente la procedura il sistema invierà una mail di notifica della creazione del codice.