Arriva una richiesta formale al Governo di stato di crisi per il turismo. Ad avanzarla è Federturismo, che parte dalla considerazione del collasso del comparto sotto i colpi dell’emergenza coronavirus.
“Il turismo italiano è al collasso, un' industria da 4,2 milioni di addetti e 232 miliardi di euro di contributo al Pil che rappresenta il motore economico di intere regioni del nostro Paese è oggi totalmente fermo - dichiara la vicepresidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli -. Se non verrà subito dichiarato lo stato di crisi del settore e non verranno prese specifiche misure di sostegno rischiamo di non risollevarci più”.
Secondo l’associazione intere categorie produttive sono ferme e non ripartiranno probabilmente nemmeno dopo la fine del lockdown a causa della perdita totale del mercato estero e delle pesanti misure di contenimento sociale che di fatto dimezzeranno ulteriormente la capacità di offerta di tutti i nostri comparti.
Da qui la richiesta di stato di crisi per “salvare il salvabile”.