La Cina è tornata: Trip.com allunga sul mercato italiano

La Cina è tornata. Dopo tre lunghi anni di restrizioni, la riapertura delle frontiere sta riportando i turisti cinesi in Europa e, di conseguenza, anche in Italia. Ed è solo una questione di tempo: il fenomeno del cosidetto ‘revenge tourism’ trasformerà presto i viaggiatori del Dragone in uno dei principali mercati in entrata del Vecchio Continente.   

“Il travel sentiment è altissimo - ha sottolineato Elisa Agosta, country manager hotel business di Trip.com in occasione del primo evento post Covid della Ota a Roma -. Un cinese su tre ha già pianificato le vacanze fuori dalla Cina per il 2023 e il 2024 e sulla nostra piattaforma la riapertura dei confini asiatici ha già portato quest’anno a un incremento delle prenotazioni di room nights del 150%”.

A frenare tuttavia il pieno recupero, le procedure per il rilascio dei visti ancora lente. “Anche se i numeri della Cina stanno crescendo velocemente, oggi i flussi sono ancora rallentati da una waiting list per il rilascio del passaporto e dei visti piuttosto lunga. È probabile che la vera ondata in Europa arriverà in autunno con la Golden Week e poi a inizio del prossimo anno con il Capodanno cinese, quando avremo due settimane intensissime sotto il profilo dei viaggi”.  

Poco prima della pandemia, la Ota aveva avviato un deciso piano di espansione sui mercati internazionali teso ad accrescere la riconoscibilità del brand al di fuori della Cina. “Lo scenario è cambiato completamente. Se fino al 2019 i nostri clienti provenivano per l’85% dalla Cina e solo il 5% dal mercato locale, oggi questa percentuale è cresciuta fino al 17%. Questo vuol dire che siamo una piattaforma molto più internazionale, intenzionata a espandere la sua presenza e la copertura di servizi nelle principali destinazioni italiane”.

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