Il commento del direttore
Remo Vangelista
Verrà ricordata come l’estate degli Stati Uniti. Il 2023 ha segnato l’impennata dei flussi dagli Usa, ma è stato anche lo spartiacque che ha sancito la definitiva ripartenza del lungo raggio, che proprio nei viaggi verso gli Usa ha trovato uno dei principali punti di forza.
Ancora una volta, uno dei prodotti più amati dai tour operator, immancabile sugli scaffali delle agenzie di viaggi, ha rispettato la sua promessa.
“Gli stati Uniti restano il nostro primo prodotto – spiega il ceo di Idee per Viaggiare, Danilo Curzi -. Si prestano perfettamente ai combinati e sono una delle destinazioni top per i viaggi di nozze”.
Opinione confermata anche da Maurizio Casabianca, chief commercial & operations officer di Going: “Anche nella stagione invernale gli Stati Uniti si presentano come destinazione di punta, soprattutto per quel che riguarda la visita delle città. E grazie a Going4Cruise possiamo abbinare ad esempio Miani alle crociere ai Caraibi”. Casabianca pone l’accento anche al forte ritorno dell’incoming dagli Usa, presidiato da Going to Italy.
“Nella programmazione dei viaggi outgoing verso gli Stati Uniti abbiamo lasciato alle spalle le difficoltà del 2022 – aggiunge Damien Tamburo, brand manager di America World -. L’anno scorso abbiamo dovuto affrontare problematiche connesse alla mancanza di vetture a noleggio, di guide, di autisti, di staff in hotel. Non dobbiamo dimenticare che nel mondo anglosassone il Covid aveva causato licenziamenti a catena, malgrado il traffico domestico continuasse a muoversi. Questo aveva generato la carenza di diverse professionalità anche in ambito turistico”.
Resta il nodo voli
Ma ora si volta pagina anche se, avverte Tamburo, resta il nodo voli. “Quest’anno stiamo registrando numeri notevoli, con le stagioni di spalla trainate dai viaggi di nozze e dal target giovane. L’estate però verrà ricordata per le difficoltà registrate sul fronte dei collegamenti aerei. Nelle compagnie manca ancora personale e anche la consegna dei nuovi aeromobili ordinati dai vettori ha subito ritardi”.
Durante l’estate, malgrado l'impegno dei vettori nell'offrire nuovi collegamenti, la forte spinta all’incoming data dai flussi di americani diretti in Italia ha causato una disponibilità di voli insufficiente verso gli States e prezzi alle stelle. Ora che l'incoming è diminuito la situazione sta cambiando e per l’inverno si prevede un "leggero aumento dei prezzi dei voli rispetto all’impennata estiva”.
Quel che è certo, è che la nuova stagione viaggia in direzione di una sempre più spiccata diversificazione dell’offerta, come conferma la trade director Italy di Brand Usa, Josephine Ando: “Per incrementare i repeater, insieme ai nostri partner puntiamo a promuovere l’America che gli italiani non conoscono, proponendo abbinamenti insoliti e valorizzando gli Stati che offrano opportunità per un nuovo viaggio negli Usa. Gli italiani rappresentano attualmente il quinto mercato in Europa e il nono bacino a livello mondiale. L’obiettivo è quello di tornare ai numeri del 2019". I.C.