Turismo in Europa, Etc: “Entro il 2024 tornerà ai livelli pre-pandemici”

La rotta ormai è tracciata: l’incoming europeo continuerà la sua strada verso il recupero e la persistente instabilità geopolitica potrà solo rallentarne la crescita, non fermarla del tutto. Questo è quanto emerge dall'ultima edizione del rapporto trimestrale ‘European Tourism Trends & Prospects’ pubblicato dalla European Travel Commission (Etc), che ha fornito una panoramica delle performance del turismo europeo nei mesi estivi formulando ipotesi per l'immediato futuro.

Italia ancora a segno meno
I dati mostrano come una destinazione europea su tre abbia già superato i livelli di arrivi stranieri del 2019. La ripresa del continente è stata trainata principalmente dalle destinazioni dell'Europa meridionale e del Mediterraneo, in particolare la Serbia, che nel trimestre estivo ha registrato un incremento del 15%, il Montenegro (+14%), il Portogallo (+11%), la Turchia (+8%), Malta e Grecia (entrambi +7%). Tuttavia, circa il 65% delle destinazioni segnalate – Italia inclusa, con un meno 10% circa di arrivi - sono ancora al di sotto dei valori pre-pandemia, compresa la Spagna che, nonostante il forte exploit estivo, è tuttora a lievissimo segno meno.

Situazione non omogenea
Inevitabilmente, data la situazione geopolitica, i dati non sono omogenei per tutto il continente. A causa del conflitto tra Ucraina e Russia, infatti, i Paesi baltici sono quelli che hanno registrato i cali più marcati: Estonia (-27%), Lettonia (-30%) e Lituania (-33%). Dopo l’estate caratterizzata da una forte domanda turistica, tuttavia, a livello globale gli arrivi di turisti internazionali in Europa sono inferiori solo del 3,2% rispetto ai livelli del 2019.

La crescita rallenta, ma non si ferma
La persistente instabilità geopolitica, dicevamo, continua ad avere ripercussioni sulle prospettive del turismo europeo. La guerra in corso in Ucraina incide ancora sugli arrivi nell’Europa orientale e lo sviluppo del conflitto in Israele potrebbe frenare l’inbound in destinazioni come Francia, Turchia e Romania, popolari tra i viaggiatori israeliani. Ciononostante, si prevede che gli arrivi stranieri in Europa continueranno a riprendersi entro la fine del 2023, anche se a un ritmo più lento, raggiungendo il 91% dei livelli pre-pandemia per l’intero anno.
Stefania Galvan

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