G7 Turismo,
Santanchè:
“Serve politica
condivisa”

I buoni propositi non mancano e la giornata introduttiva al G7 si è chiusa con tanti spunti di lavoro dai quali ripartire a livello internazionale per trovare una strategia comune.

Niente di nuovo in merito ai temi sul tappeto, affrontati da un panel di relatori di prestigio, nomi eminenti sia del made in Italy sia del mondo del turismo in generale.

L’obiettivo indicato dal ministro del Turismo, Daniela Santanchè, in apertura di lavori, resta sempre quello di trovare soluzioni condivise. “L’Italia del turismo – ha spiegato - sta cominciando a fare squadra, pur nel rispetto delle diverse sensibilità. Con questo approccio ci presentiamo al primo G7 Turismo, dal quale deve emergere un patto che costituisca un primo step per lo sviluppo di una politica comune”.

Flussi da indirizzare

Il ministro torna più volte sul tema dell’overtourism, “Una parola che utilizziamo troppo spesso, riferita peraltro a pochissime grandi città. Non si tratta di un fenomeno generalizzato; dobbiamo continuare a portare sempre più turisti di qualità, mettendo in campo nuove azioni in grado di gestire un fenomeno che fino ad ora non è stato affrontato correttamente. Occorre destagionalizzare l’offerta, differenziare i prodotti, ampliare le tratte turistiche, investire in settori come quello dell’open air, sul quale siamo ancora molto indietro rispetto ai competitor”.

“Il termine overtourism va eliminato – fa eco Antonino Turicchi, presidente di Ita Airways, intervenuto al panel sulla sostenibilità -. Non ci possono essere politiche di limitazione dei flussi. Serve invece un investimento nei trasporti e nelle infrastrutture, serve una politica industriale di ampio respiro, che non segua logiche particolaristiche, frammentate fra le diverse regioni”.

Le sfide del futuro

Sulla necessità di incrementare la competitività del nostro sistema turistico si concentra anche Marco Troncone, a.d. di Aeroporti di Roma: “La crescita registrata da Fiumicino, che quest’anno si appresta a sfiorare i 50 milioni di passeggeri, non tocca tutti gli scali internazionali; basti pensare che rappresenta più del doppio di quanto registrato a Monaco, secondo in Europa. E’ però necessario incrementare la competitività del nostro sistema turistico in toto, investire per adeguare gli aeroporti alle sfide del futuro, in primis quelle imposte dalla sostenibilità”.

Sostenibilità ripresa anche da Gabriele Burgio, presidente e a.d. di Alpitour World, per ricordare come “il discorso sia molto ampio e riguardi gli aspetti ambientali, economici e sociali. L’Italia è una macchina turistica formidabile, ma spesso cadiamo sui dettagli: si pensi alla carenza di taxi o alla difficoltà di reperire personale qualificato: le risorse che hanno abbandonato il turismo durante il Covid non sono più tornate. Serve una maggiore flessibilità per attrarre nuova forza lavoro, il nostro mercato resta troppo concentrato sulla stagione estiva”.

Il nodo burocrazia

“Non sappiamo vendere il nostro Paese – ammette l’imprenditore Flavio Briatore -. Sembra che ci si sia accorti solo ora di quanto il turismo sia centrale nella nostra economia. Prima di parlare di sostenibilità è necessario partire da interventi semplici, come il potenziamento del numero dei taxi in circolazione o la differenziazione delle visite ai musei. Non sappiamo trattare bene i turisti, che trovano migliore accoglienza all’estero, e siamo fiaccati dalla burocrazia”.

Che quello della sostenibilità sia un discorso un po’ abusato è opinione di Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. “L’Europa è molto attenta a questa tematica, che tuttavia ha un costo importante e pesa sui bilanci delle aziende, mentre a livello mondiale le condotte non sono altrettanto meritevoli”.

Aiuto dal Governo

Da tutti i relatori emerge comunque forte la richiesta di aiuto al Governo: “Essere imprenditori in Italia è essere eroi – sintetizza Bocca -. La frammentazione delle iniziative a livello locale porta a interminabili discussioni con singole amministrazioni e sovrintendenze cittadine che sottraggono tempo ed energie alle attività delle aziende turistiche”.

Il tempo di mettere ordine e razionalizzare l’attività del sistema Italia è arrivato. La prima pietra verrà posta nel corso del G7 Turismo di Firenze, durante il quale è importante che il ministro Santanchè promuova le istanze del comparto anche a livello internazionale.

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