Il commento del direttore
Remo Vangelista
Gran Meliá Cordusio, W Hotel by Marriot International, The Carlton by Rocco Forte Hotels, Radisson Collection Santa Sofia, Rosewood Milano. Cosa sono? Gli hotel 5 stelle previsti in apertura a Milano, da qui al 2025. Casa Baglioni è in soft opening dal 16 ottobre. Il Portrait by Lungarno Collection (Gruppo Ferragamo) ha aperto il 23 novembre scorso.
In anni recenti hanno aperto il Radisson Collection Palazzo Touring (nella storica sede del Touring Club Italiano in Corso Italia) e il Galleria Vik (magnifico affaccio su Galleria Vittorio Emanuele, al posto del TownHouse Galleria, all’epoca “unico 7 stelle al mondo”, quando i 7 stelle non esistono, ma questo è un altro discorso). Park Hyatt, NH Collection President, Armani, Bulgari, Palazzo Parigi, Mandarin Oriental sono presenti da tempo. Four Seasons, Principe di Savoia, Excelsior Gallia e Grand Hotel et de Milan sono i 5 stelle storici della città. E chiedo venia per averne dimenticato qualcuno.
Tutti 5 stelle, alcuni 5 stelle lusso. Tutti a Milano, collocati in pieno centro storico, alcuni a pochi metri di distanza l’uno dall’altro. Perché a Milano? E perché tutti di alta gamma? Per quattro semplici ragioni.
1. Da EXPO 2015 Milano se la gioca con le grandi capitali europee. Fino a una dozzina di anni fa, nessun tedesco, o americano, o cinese avrebbe scelto Milano in alternativa a Parigi o a Londra, ad Amsterdam e magari a Madrid. Milano aveva ancora il “portato” della città industriale del secolo scorso, in graduale trasformazione in città dei servivi (banche, assicurazioni, finanziarie) ma ancora a metà del guado. Da EXPO in poi, Milano ha cambiato volto, è diventata glamour (modaiola lo era già) e le grandi capitali europee hanno un nuovo, arrembante competitor, sugli short-break e non solo.
2. Milano ERA una destinazione business, ora É una destinazione leisure. Chi pensa che chi atterra a Linate o a Malpensa venga solo per fare business, magari per visitare fabbriche nel bresciano o mobilieri in Brianza, e poi scappi via, non ha capito nulla. La vocazione industriale è rimasta, la Lombardia esporta ancora in tutto il mondo, ma a Milano ora si viene per godere della città, del suo centro storico, dei suoi musei, dei suoi ristoranti stellati. Certo, non è ancora Roma, o Firenze, ma non c’è più l’abisso che c’era nel secolo scorso.
3. Milano è la capitale (mondiale) della moda e del design. Non a caso Armani e Bulgari hanno iniziato la loro avventura alberghiera a due passi dalla Scala. Non a caso Four Seasons aprì nel 1993 in pieno Quadrilatero della Moda la sua seconda property in Europa. Non a caso tutti gli hotel 5 stelle citati hanno costanti richiami al fashion, al design, all’architettura contemporanea. Non a caso il Salone del Mobile è nato qui. Non a caso Prada è nata qui. Parigi ha l’haute couture, Londra il design, Berlino la Neue Architektur. Milano tutte e tre.
4. A Milano girano tanti soldi. Solo pochi anni fa (lo dicono i general manager degli hotel più prestigiosi) chiedere 1.000 euro a notte, per camera, era improponibile. Quelli erano valori da Parigi o Londra, se non da New York o Tokyo. Ora si fa fatica a trovare qualcosa in meno, se ci si può permettere una suite (se non si può, a Milano sei un “barbùn”...). Ma quanto vale la Suite Verdi del Grand Hotel et de Milan, quella dove il Maestro abitò per 27 anni e compose Otello e Falstaff? Altro che il Burj Al Arab di Dubai, e costa pure (molto) meno.