Il commento del direttore
Remo Vangelista
Inizia la conta dei danni anche in Italia per il fallimento di Thomas Cook. E sono danni che si preannunciano pesanti, considerata la situazione di insolvenza che non consentirà ai creditori di ottenere nell’immediato quanto dovuto e vivere nell’incertezza anche per il futuro.
A rendere ancora più complessa la situazione il sistema di pagamento effettuato dal gruppo britannico, con un saldo agli albergatori fino a 60 giorni dopo il soggiorno dei propri clienti. Conti alla mano questo significa che chi ha lavorato quest’estate con Thomas Cook non vedrà i saldi dei mesi di luglio, agosto e settembre, sempre che non ci fossero ancora degli arretrati.
Non solo: a questo va aggiunto il danno generato dalle prenotazioni che non verranno onorate, e anche in questo caso l’impatto non sarà leggero considerando che in molti casi la stagione veniva prolungata anche nelle prime settimane di ottobre.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca la prima radiografia fatta con gli associati parla di 100 milioni di euro sicuri, ma la cifra sarebbe destinata a triplicare. Poi ci sarà da aggiungere il danno relativo ai non soci Federalberghi e c’è già chi parla di oltre mezzo miliardo. Un colpo che per le strutture più piccole sarà molto arduo da assorbire.