Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il secondo atto della rivoluzione digitale, è questo ciò che si aspetta. Dopo un primo momento in cui a dettare il passo sono state grandi aziende tech come Amazon e Google, il domani porta a domandarsi come sarebbe un mondo senza questi big.
La riflessione è partita nel corso di Hicon 2019 per bocca di Giancarlo Carniani, analista di PhoCusWright, che citando Chamath Palihapitiya, fondatore e ceo di Social Capital nonché ex dirigente in Facebook, ha stuzzicato la platea. "A rallentare l'innovazione sono le più note aziende IT, in quanto non interessate e perdere la posizione di leadership di cui godono nello scenario attuale", ha affermato.
A oggi, Google - ad esempio - risulta un player rilevante anche nel mercato del travel posizionandosi al primo posto con una quota del 25%, tra gli strumenti di ricerca utilizzati dai viaggiatori statunitensi. Tanto quanto, a impattare sulle decisioni di viaggio è l'influenza dei social media, toccando picchi di quasi il 90% in Paesi come la Cina. Come immaginare dunque un domani senza degli attori così rilevanti?
Altro spunto di analisi è stato il concetto di hypercapitalism, ovvero il continuo dualismo tra shareholder e stakeholder dei colossi multinazionali. Da una parte l'attenzione puramente economico-finanziaria degli azionisti sul rendimento degli investimenti, dall'altra gli interessi di clienti e dipendenti. Due strade che col tempo, secondo le parole di Palihapitiya, sono destinate ad allontanarsi sempre di più.