Il commento del direttore
Remo Vangelista
Alle 10.55, quando in via Podgora a Milano arriva la notizia che l'asta per aggiudicarsi il marchio Valtur è conclusa, tra gli ex dipendenti riuniti in presidio davanti allo studio del commissario giudiziale cala il silenzio.
Arrivati alle 9 del mattino con le bandiere e le magliette realizzate nel corso di anni passati a lavorare per il tour operator, per un po' era circolata la speranza di veder sfilare qualcuno dei tre pretendenti per avere un'anteprima. Invece i protagonisti della gara hanno scelto di passare per un'uscita laterale, lasciando all'avvocato Nicola Bordino l'onere di assicurare che la gara era terminata.
Ora "ci attiveremo subito per chiedere un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico con la nuova proprietà, in modo da capire quali possibilità ci sono per gli ex dipendenti", commenta Luigi Attilio Brianzi, rappresentante sindacale di Cgil Filcams Milano.
Già nei giorni scorsi, aggiunge Francesco Cante, ex dipendente dell'ufficio commerciale Valtur, "avevamo fatto un appello al vice premier Luigi Di Maio e lo scorso 12 giugno avevamo incontrato Gian Marco Centinaio per chiedere allo Stato di creare un perimetro rilevando il marchio senza asta e dando la possibilità ai privati di investire". Le richieste degli ex dipendenti ora saranno indirizzate a nuove orecchie: "Valtur senza la gente che ne ha fatto una storia è un corpo senz'anima".
Oriana Davini