Il commento del direttore
Remo Vangelista
Con l’arrivo della fattura elettronica, il prossimo primo gennaio, le imprese dovranno familiarizzare con il nuovo sistema di invio dei documenti al Fisco. In particolare, i dati inseriti nel sistema dovranno rispettare alcuni requisiti, pena il rifiuto del documento da parte dello Sdi, ovvero il sistema dell’Agenzia delle Entrate per la fatturazione elettronica.
Nel dettaglio, a determinare lo stop all’invio è la mancata compilazione dei campi obbligatori. Nel caso in cui uno di questi valori risulti non presente, la fattura non viene emessa (al contrario di quanto avveniva con la versione cartacea, come evidenzia Il Sole 24 Ore).
Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione sul proprio sito una serie di strumenti che consentono di controllare i dati prima della compilazione vera e propria della fattura e dunque di verificare che i dati in proprio possesso siano sufficienti all’emissione del documento.
I dati obbligatori
Nel dettaglio, l’elenco dei dati obbligatori comprende la data di emissione e il numero progressivo (che identifica il documento in modo univoco), l’informazione su ditta, denominazione o ragione social,e nome e cognome, residenza dei soggetti e dell’eventuale rappresentate fiscale (o ubicazione dello stabile per i soggetti non residenti). E ancora, numero di partita Iva delle parti e numero di identificazione Iva attribuito dallo Stato membro.
Inoltre sarà indispensabile indicare natura, qualità e quantità dei beni e dei servizi oggetto della transazione, oltre a corrispettivi e a tutti i dati necessari al calcolo della base imponibile (come i dati relativi a sconti o premi), aliquota, ammontare dell’imposta e dell’imponibile.