Il commento del direttore
Remo Vangelista
Fare dell'Adriatico un unico brand condiviso, da utilizzare su scala internazionale per promuovere il mare e le sue coste e soprattutto per attuare politiche condivise tra i porti. Utopia? Probabilmente no, visto che la quarta edizione di Adriatic Sea Forum si è chiusa lanciando l'Adriatic Sea Tourism Agenda.
Ovvero, spiega Francesco Di Cesare, presidente di Risposte Turismo, "una piattaforma aperta e condivisa di idee, soluzioni e iniziative degli operatori del mondo delle crociere, dei traghetti e della nautica per promuovere il turismo via mare in Adriatico".
Gli obiettivi
L'Agenda, che punta a evolversi negli anni con i contributi di chi opera nell'area, ha come obiettivo principale la condivisione delle priorità di intervento per spingere l'Adriatico a livello turistico e aumentarne la competitività su scala internazionale. "L'Adriatico può diventare un esempio di eccellenza mondiale nel turismo via mare ma servono investimenti, promozione e una strategia comune".
L'auspicio è che l'Agenda condivisa possa portare a progetti concreti. Degli esempi? Tra quelli già individuati, la creazione di una piattaforma riservata alle compagnie di crociera per valutare in tempi rapidi la disponibilità degli ormeggi nei porti adriatici, progetti di promozione per aumentare l'appeal dei traghetti o l'innalzamento della professionalità degli operatori portuali coinvolti nella gestione del traffico passeggeri.