I viaggi dopo il Covid: l’identikit del turismo

Clienti più attenti, mercato polarizzato alto/basso e ancora tanti viaggi di prossimità. Il turismo ‘post-Covid’ avrà queste caratteristiche: è quanto emerso durante DiGiovedì, il live talk di CartOrange rivolto ai propri consulenti di viaggi e curato dal responsabile formazione Renato Valenti, che ha intervistato il direttore di TTG Italia, Remo Vangelista.

“Per vedere la ripresa aspettiamo la primavera 2021, l'inverno alle porte sarà ancora duro” ha spiegato il giornalista, sulla base anche degli umori degli operatori raccolti durante la recente fiera TTG Travel Experience. “Il prossimo sarà ancora un anno con tanta Italia, ma anche Grecia, Spagna e soprattutto Mar Rosso – ha proseguito Vangelista -. Una fetta di turisti non vede l'ora che riapra il Nord Africa, per via di un rapporto qualità-prezzo impareggiabile”.

L’up level
Accanto ai villaggisti, c'è una fascia alta che smania per ripartire, magari sospinta del cosiddetto ‘revenge spending’: “Avrete di fronte un cliente complesso, attento e informato, ma desideroso di una consulenza professionale. In tanti sono rimasti scottati dalla scarsa assistenza delle Ota, una grande opportunità che la distribuzione deve cogliere” ha aggiunto il direttore di TTG, alla platea dei circa cento consulenti CartOrange collegati.

Tour operating e trasporto aereo
Come sarà il mercato? “Avremo nuove aggregazioni tra i tour operator, Alpitour si è già mossa inglobando alcuni suoi brand. Nel trasporto aereo, diverse low cost potrebbero non farcela, mentre le major manterranno alta l'asticella dei prezzi. E prevedo un'interessante concorrenza delle compagnie di crociere verso i villaggi” ha aggiunto Vangelista. “Certo, ci vorrebbe un segnale del Governo, che finora ha snobbato il settore. Come ad esempio l'incapacità di istituire corridoi verso alcune tratte di lungo raggio, come le Maldive”.

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