Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Il momento è estremamente positivo, ma il lavoro è anche diventato molto più complesso. E soprattutto nessuno sottolinea abbastanza che l’intera industria turistica mondiale è in forte sofferenza e che tutti hanno difficoltà a gestire la domanda improvvisa”.
L'allarme
A puntare l’attenzione sulla doppia faccia della ripresa è stato il vicepresidente di Astoi, Andrea Mele, a margine della presentazione del volo Roma-Città del Messico di Aeromexico. “Le persone hanno capito che per risparmiare devono muoversi in anticipo. In questo modo ci guadagna il cliente, l’agenzia, ma anche noi tour operator che intacchiamo la marginalità, ma evitiamo affanni: un grande valore aggiunto in un momento dove tutti i giorni abbiamo problemi con fornitori, dmc, compagnie aeree. Chiudere una pratica con sette-otto mesi di anticipo, ti permette invece di fare le cose bene”.
Riguardo al tema dell'impennata delle tariffe aeree, Mele ritiene che il picco sia stato ormai raggiunto: “Nonostante oggi le compagnie non abbiamo troppa convenienza nell’aggiungere macchine, credo comunque che qualche ribasso ci sia, legato esclusivamente all’aumento di capacità. Lo vediamo ad esempio sulla Thailandia, dove qualche cambiamento in questa direzione si sta delineando”.
Innegabile che l'aumento esponenziale delle tariffe abbia però tagliato fuori una fetta importante di clientela: “Sorprendentemente c’è tanta gente che prenota viaggi a prezzi che non eravamo abituati a sentire, ma - ha sottolineato Mele - la fascia medio-bassa, che non può più permetterselo, è sparita”. Ecco quindi che in fase di preventivazione, è diventato cruciale definire prima la capacità di spesa: “La conversione in pratiche è molto inferiore rispetto al passato. Per questo in fase di preventivo il primo filtro per scremare le richieste è il budget”.
Amina D'Addario