Mappamondo, Mele: “Meno passeggeri ma pratiche più importanti”

Un’estate soddisfacente, non solo per quanto riguarda agosto, ma anche per le prenotazioni in luglio: il ceo di Mappamondo Andrea Mele (nella foto) stila un primo bilancio della stagione, che ha registrato ottime performance  su molte delle mete a lungo raggio nel portfolio dell’operatore.

“L’Indonesia, grazie anche alla stagionalità favorevole, è stata la nostra prima destinazione in agosto e anche il Giappone è stato al centro di una prevedibile impennata di richieste”.
Proprio per quanto riguarda il Giappone però Mele si toglie un sassolino dalla scarpa: “In questo Paese c’è carenza di offerta: abbiamo dovuto muoverci con larghissimo anticipo per reperire guide preparate e posti nelle strutture alberghiere. La domanda è fortissima, basti pensare che è la disponibilità per assistere alla fioritura dei ciliegi nel marzo 2024 è già pressoché esaurita. Purtroppo, di fronte a questa criticità la strategia è quella di alzare i prezzi per contingentare i flussi turistici: basti pensare al Japan Rail Pass, che dal 1 ottobre ha raddoppiato il costo e azzerato le commissioni per gli operatori”.

Per quanto riguarda la Thailandia, prodotto di punta per il t.o., “Siamo riusciti a chiudere una stagione positiva malgrado l’assenza del collegamento diretto dall’Italia. Si tratta della nostra prima destinazione in assoluto sull’intero anno, e anche il nodo voli ci ha toccato solo di striscio, in quanto ci siamo mossi in anticipo bloccando un importante allotment di posti”.

Fra le mete care a Mele, Cuba resta invece sempre al palo: “Grazie alla nostra specializzazione e al fatto di aver mantenuto un ufficio a L’Avana, continuiamo ad avere qualche prenotazione, anche se la situazione è estremamente complicata, soprattutto a causa della politica Usa sull’Esta. Un vero peccato, perché Cuba resta una meta dall’ottimo rapporto qualità prezzo e viasti i pochi turisti che la scelgono sarebbe una destinazione da non perdere”.

A conti fatti, per Mappamondo la proiezione su fine anno è quella di crescere del 55% sul fatturato 2022 e del 25% sui passeggeri. “Rispetto al 2019 la previsione è quella di registrare a fine 2023 un +15% di ricavi e un +5 % dei passeggeri. Ma ritengo che il paragone con il 2019 non abbia più senso di essere fatto”. In sostanza, “Quest’anno abbiamo totalizzato meno passeggeri ma pratiche più ‘pesanti’ non solo a causa dell’aumento dei prezzi, ma anche della scelta di viaggi più importanti da parte della clientela”.

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