Cento anni di lusso. L’Excelsior Palace e il segreto della longevità

Il segreto per essere, da oltre un secolo, uno degli indirizzi del lusso più prestigiosi d’Italia è “il servizio, il servizio e poi ancora il servizio”. Aldo Werdin, direttore e amministratore delegato dell’Excelsior Palace di Rapallo, racconta così la sua ricetta per mantenere l’hotel, icona della Liguria, ben fisso nei desideri della clientela up level.

“Il lusso è, ovviamente, un insieme di tante cose – spiega –. Il fatto che l’Excelsior sia ancora un indirizzo up level, dopo aver ospitato per oltre 100 anni teste coronate, vip e super ricchi dipende sicuramente dalla location, dalle innovazioni che nel corso del tempo si sono susseguite e che non si fermano mai, dagli investimenti. Ma la maggior parte del merito va, sicuramente, al servizio”.

Privacy e fuso orario
Che vuol dire, in un hotel 5 stelle lusso, davvero un po’ di tutto. “Innanzi tutto, vuol dire privacy. Nel corso del tempo qui abbiamo accolto clienti straordinari, senza che nessuno li vedesse. Abbiamo strutturato l’albergo in modo che si possa accedere direttamente ai piani delle camere senza passare dalla hall e per alcuni abbiamo fatto tutte le operazioni di check in e check out in camera”.

E poi lusso vuol dire accontentare le richieste dei clienti, sempre, a qualunque ora e di qualunque tipo. “La richiesta, nel momento in cui arriva, smette di essere un problema del cliente – dice Werdin – e diventa un problema dell’hotel. Ad esempio, ospitando molti clienti internazionali, la nostra cucina è sempre aperta e garantisce il servizio 24 ore al giorno. Perché è l’hotel che si adegua al fuso orario degli ospiti, e non il contrario”.

Gli investimenti
Certo, con la fama di cui gode da sempre la vicinissima Portofino e con la nuova popolarità delle Cinque Terre, il problema dei flussi di clienti l’Excelsior non lo ha. Ma non per questo perde di vista la sua mission: un prodotto che, senza perdere il fascino del tempo, stupisca il cliente con la sua capacità di rispondere alle loro esigenze.

“Negli ultimi 4 anni abbiamo cambiato la connotazione dell’hotel, che nelle parti comuni è sempre più caratterizzato come una collezione d’arte privata in cui si soggiorna, mentre le camere sono personalizzate, ognuna con arredi d’epoca” spiega l’a.d. Ma gli investimenti non si fermano: “Abbiamo già il progetto approvato per realizzare un piano rooftop che diventerà la lounge privata dedicata ai clienti del settimo piano, con una palestra, due piscine e un bar, mentre ad ottobre chiuderemo una delle terrazze e creeremo nuove camere con terrazzo. Infine, cambieremo la nostra spa, dove realizzeremo un’area per la thalassoterapia, una piscina coperta a livello del mare, una palestra e una nuova beuty farm”.

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