Il commento del direttore
Remo Vangelista
Non c’è ancora l’ufficialità, che si avrà con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo decreto annunciato mercoledì 2 febbraio in Consiglio dei ministri, ma la prima sensazione sul riordino della situazione green pass base, super green pass e regole di accesso al Paese e ai suoi servizi è che molto ordine non sia stato messo.
Al netto degli annunci sulla durata illimitata del Green Pass per chi ha fatto la terza dose di vaccino o per chi, oltre a due dosi di vaccino, è guarito dall’infezione, poco si è capito sul passaggio che riguarda gli arrivi internazionali nella Penisola.
Sputnik e gli altri
La grande novità è che è permesso l’accesso in Italia, nonché negli hotel, nei musei, sui mezzi di trasporto e così via, anche ai vaccinati con sieri non riconosciuti o non autorizzati in Italia. A questi turisti è richiesta la presentazione di un tampone negativo, valido 48 ore se antigenico e 72 ore se molecolare.
In questo caso il Governo ha accolto le richieste del turismo, e permette l’apertura di alcuni mercati ancora del tutto bloccati, anche se con la ‘scomodità’ di doversi sottoporre a tampone ogni due o tre giorni.
La terza dose apre le porte
Secondo quanto si evince dal comunicato emesso dopo il Consiglio dei ministri, chi ha fatto la terza dose di vaccino o due dosi ed è guarito dall’infezione, proveniente da un Paese straniero, avrà in Italia un trattamento pari a quello degli italiani. Il suo green pass viene quindi considerato rafforzato e ha durata al momento illimitata, a patto che i vaccini effettuati siano quelli riconosciuti da Ema e Aifa.
Su questo punto si attende, però, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che dovrebbe avvenire nelle prossime ore, per verificare che i viaggiatori stranieri abbiano, in effetti, le stesse possibilità degli italiani.
Green pass a 6 mesi
Per chi arriva dall’estero con certificato di vaccinazione o di avvenuta guarigione, se sono passati più di 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale o dalla guarigione, oltre al Green Pass viene richiesto anche un tampone negativo per accedere ai servizi di trasporto, ai musei, alle attrazioni turistiche e soprattutto agli alberghi, come per chi è vaccinato con sieri non riconosciuti in Italia.
Il tampone se antigenico è valido per 48 ore, se molecolare per 72. Questo vuol dire che ogni due/tre giorni un turista con green pass da più di 6 mesi deve sottoporsi a tampone.
Una soluzione di compromesso, quest’ultima, rispetto alle indicazioni Ue, che chiedevano di riconsiderare la durata del Green Pass allineandosi alla decisione europea di considerarlo valido per 9 mesi.