Il commento del direttore
Remo Vangelista
A sancirlo la nuova manovra economica del governo Meloni, che oggi dovrebbe arrivare alla Camera per la discussione parlamentare: oltre a innalzare il tetto dei pagamenti in contante, che passa a 5mila euro, per quelli fino a 60 euro i commercianti potranno rifiutare il pagamento con il Pos senza incorrere in sanzioni (nella prima versione del testo del ddl il limite fissato era più basso: 30 euro).
Finora la legge ha previsto l’obbligo “per qualsiasi importo” con una sanzione (a partire dallo scorso giugno) di 30 euro maggiorata del 4% della somma pagata. Ora, invece, sono stati sospesi tutti i termini per l’adozione delle sanzioni, il che significa che non verranno più erogate multe per transazioni negate. Una buona notizia per gli esercenti, che si sono sempre lamentati delle commissioni eccessive derivanti dall’utilizzo del Pos per pagamenti di piccola entità.
L’obbligo di accettare pagamenti tracciabili, spiega tg24.sky.it, risale al decreto Crescita del governo Monti, nel 2012. Inizialmente la soglia era stata fissata a 30 euro, poi ridotta a 5 euro nel 2016 con la legge di Stabilità, fino ad arrivare alla multa per qualsiasi importo. Non venne invece mai varata la norma che prevedeva la chiusura dell’attività per chi non risultasse in regola.
Dall’obbligo imposto dalla nuova norma sono comunque esclusi coloro che possono invocare una “oggettiva impossibilità tecnica”, come ad esempio la possibile assenza di rete in alta montagna.