Il commento del direttore
Remo Vangelista
I segnali positivi ci sono tutti e il prossimo anno, in base al trend, potrebbe segnare il totale recupero dei volumi del 2019 per il turismo. Eppure c'è ancora una grossa incognita che pesa sul settore in Italia: la mancanza di nuova forza lavoro nel turismo. A porre l'accento sul tema è Adriano Apicella, ceo di Welcome Travel Group che mette in guardia: il minor numero di agenti di viaggi potrebbe compromettere la ripresa.
"Ci sono meno agenzie rispetto al 2019 - sottolinea il ceo del network di casa Alpitour-Costa -. E questo significa che, nel momento in cui i volumi torneranno ai livelli pre-pandemia, si troveranno a gestire un maggior carico di lavoro". Il calcolo è presto fatto: stesso impegno più un minor numero di adv uguale maggiori pratiche a testa.
Gli effetti sul comparto
"Il fatto è che l'agente di viaggi deve essere preparato a gestire un maggior flusso di clientela - prosegue Apicella -: le persone entrano in adv aspettandosi un livello di servizio, se non lo trovano fanno in fretta a rivolgersi altrove". E il problema non riguarda solo la distribuzione: "Il tema coinvolge tutto il settore: riguarda gli alberghi, le catene, i tour operator. Una rete agenziale che funziona serve a tutti: persino nei mercati più evoluti per le compagnie aeree l'online vale il 50%". Il lato positivo ovviamente è che "questo vuol dire che le agenzie servono".
L'argomento sollevato è ancora una volta quello del ricambio generazionale e delle nuove leve. "Oggi avremmo capacità di assorbire la disoccupazione. Ma dovremmo avere gli strumenti per farlo, come il contratto di apprendistato e vantaggi sul carico contributivo. Questo potrebbe invertire la tendenza".