Il commento del direttore
Remo Vangelista
Da oggi, 21 agosto, la Regione Emilia Romagna, la Regione Piemonte e la Regione autonoma Valle d’Aosta si uniscono alla fase sperimentale della Banca Dati nazionale delle Strutture Ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche, che include già le Regioni Abruzzo, Calabria, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Veneto e la Provincia autonoma di Bolzano.
Come pubblicato sul sito del Mitur, nel corso delle prossime settimane verranno pubblicati tutti gli aggiornamenti sull’attivazione del servizio nelle altre regioni e province autonome, fino a coprire l’intero territorio nazionale.
Tramite la piattaforma è possibile richiedere il Codice Identificativo Nazionale da utilizzare per la pubblicazione degli annunci e per l’esposizione all’esterno delle strutture e degli immobili: effettuando l’accesso tramite identità digitale, i titolari visualizzano i dati relativi alle strutture collegate al proprio codice fiscale, integrano le informazioni mancanti, segnalano eventuali modifiche e ottengono il Cin.
Nella fase di avvio sperimentale non sono previste sanzioni ed è consentito ai cittadini che lo desiderano di adeguarsi con un ampio margine di anticipo agli obblighi correlati al codice identificativo.
Le diposizioni contenute all’art. 13-ter del decreto-legge n. 145/2023 saranno applicabili solo dal sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, prevista non oltre il 1 settembre 2024, dell’Avviso attestante l’entrata in funzione della Bdsr su scala nazionale.