Il commento del direttore
Remo Vangelista
Dura stangata per Booking.com. A colpire il colosso del web è stata la Corte di Giustizia dell'Unione Europea la quale ha stabilito che le clausole di parità imposte da Booking agli albergatori non sono né 'necessarie' né 'proporzionate' per raggiungere i propri obiettivi commerciali.
La sentenza ha dunque annullato il divieto, precedentemente imposto dalla piattaforma, di offrire tariffe più basse attraverso altri canali, limitative inevitabilmente anche della distribuzione delle camere tramite vendita diretta. Secondo i giudici, infatti, questo tipo di condizioni ostacola la concorrenza tra piattaforme di prenotazione danneggiando le più piccole o emergenti nonché ostacolando il loro ingresso nel mercato. Di conseguenza vanno rimosse.
Come riporta preferente.com è proprio per motivi come quelli enunciati dalla Corte che la Spagna ha imposto a Booking una sanzione di 413 milioni di euro, e - come sottolineato dalla Commissione Nazionale dei Mercati e della Concorrenza - “la multa ha avuto un impatto positivo sul tessuto imprenditoriale in quanto Booking abusava della sua posizione dominante arrivando a detenere, in alcuni anni, una quota vicina al 90%”.