Il commento del direttore
Remo Vangelista
L’assemblea dei soci della Sac, la società che gestisce l’aeroporto di Catania e lo scalo di Comiso, ha dato il via libera alla privatizzazione della società stessa. La Sac, di cui è amministratore delegato Nico Torrisi, è di fatto controllata dalla Camera di commercio del Sud Est che ha il 60,64% del capitale sociale mentre il resto e diviso tra Irsap (12,13%), Libero consorzio di Siracusa con il 12,13% del capitale, Citta metropolitana di Catania con il 2,13% del capitale, Comune di Catania (2,02%)e Comune di Comiso (0,96%): l’assemblea che si e riunita ieri ha dato il via libera alle procedure e ai documenti già approvati dal cda il 27 febbraio, incluso il piano industriale, per avviare il processo di privatizzazione della società.
Secondo il Sole 24 Ore su questo passo avanti ha avuto un peso la volontà del presidente della Regione Renato Schifani. “L’apertura ai capitali privati, con un controllo pubblico equilibrato – ha detto -, garantirà una gestione più dinamica ed efficiente, in grado di rispondere alle sfide di un traffico aereo in costante crescita”. La Sac, si legge sul Sole, ha delineato un piano di crescita per il 2025, con previsioni di fatturato che raggiungono, spiegano, 133 milioni, di cui oltre 35 milioni di ebitda e un traffico passeggeri previsto per gli aeroporti di Catania e Comiso superiore a 13 milioni.
“L’approvazione delle procedure rappresenta un passo fondamentale per l’avvio dell’operazione, che mira a garantire lo sviluppo strategico dello scalo, rafforzandone la competitività e la capacità di attrazione di investimenti nazionali e internazionali – sottolinea Nico Torrisi -. Il programma di privatizzazione si inserisce in un quadro più ampio di sviluppo e crescita del settore aeroportuale siciliano, volto a migliorare l’efficienza operativa e la qualità dei servizi offerti ai passeggeri”.