Il commento del direttore
Remo Vangelista
Prima o poi doveva succedere: le ancillary revenue sono sotto attacco. Questo tipo di incassi sono ormai da decenni un serbatoio di denaro per le compagnie aeree, che per vincere la guerra dei prezzi sui comparatori online hanno iniziato a scorporare sempre più elementi dalle tariffe. Un sistema che consente al vettore di presentarsi con un prezzo accattivante senza di fatto rinunciare agli introiti.
Ma ora qualcosa sembra essersi rotto. E da una parte all’altra dell’Oceano le autorità stanno mettendo dei paletti, soprattutto sul bagaglio a mano a pagamento.
Ha fatto scalpore il caso della Spagna, che ha multato alcune low cost proprio a causa della fee sul trolley, considerato un elemento fondamentale del viaggio.
Ma non solo: come ha affermato travelmole.com anche in Canada il ministero dei Trasporti ha deciso di convocare le compagnie aeree proprio a proposito del bagaglio a mano gratuito anche nelle classi di viaggio più economiche.
Gli effetti sui prezzi
Ma la questione delle ancillary è più complessa, come aveva segnalato poche settimane fa CarTrawler nel report che sanciva il record di incassi delle compagnie per questa voce di entrata.
I viaggiatori con minore capacità di spesa, infatti, grazie a questo sistema possono sfruttare le tariffe senza servizi accessori, mentre i ricavi generati dal 55% che sceglie gli extra andranno in qualche modo a ‘finanziare’ anche i biglietti emessi senza nessuna aggiunta. Le tariffe più basse, viene infatti precisato, non potrebbero esistere senza il supporto dei ricavi à la carte.
Questo non ha impedito alle ancillary di finire sul banco degli imputati. E non è detto che lo scontro non si allarghi.